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2000 a.C: Distruzione Atomica

Quaranta anni fa un saggio eccezionale fece la sua comparsa nelle librerie. 2000 A.C.: DISTRUZIONE ATOMICA (Ed. SugarCo, Milano) dell’anglo-indiano William David Davenport e dell’italiano Ettore Vincenti presentava infatti uno sconvolgente scenario inedito per l’Italia parlando delle ancestrali tradizioni letterarie e storiche indo-ariane sui mitici “Vimana”, i “carri celesti“ dei “divini” Deva, già timidamente divulgate prima da Peter Kolosimo e poi da Roberto Pinotti. L’India antica sarebbe stata al centro di scontri fra mezzi spaziali di origine extraterrestre, e la città di Mohenjo Daro nella valle dell’Indo sarebbe stata bombardata da ordigni termici distruttivi di potenza e caratteristiche analoghe – seppur diverse – a quella degli ordigni termonucleari.

Ma la immatura scomparsa di entrambi gli Autori impedì che la loro indagine venisse approfondita come avrebbe meritato. Antesignano del tema e creatore del termine “paleoastronautica” nell’ambito della “teoria degli Antichi Astronauti”, lo ha fatto nel 1988 Roberto Pinotti, che da ricercatore aerospaziale ha ufficialmente presentato al congresso della Federazione Astronautica Internazionale riunito in India a Bangalore la prima memoria accademica sul tema, recandosi altresì in Pakistan a Mohenjo Daro per verificare in loco l’indagine di Davenport e Vincenti.

Questa riedizione del loro libro del 1979 mira a valorizzare il lavoro originale di entrambi, che autori impreparati hanno indirettamente cercato di fare proprio tentando di appropriarsi di parte del loro materiale, lasciato da Davenport a Pinotti perché lo valorizzasse. Cosa che quest’ultimo – anche mediante il suo recente best seller VIMANA, GLI UFO DELL’ANTICHITA’ con la bella prefazione di Robert Bauval (UNO Editori, Torino) – ha continuato a fare confermandone ulteriormente oggi la validità con questa nuova edizione commentata realizzata dalla Harmakis Edizioni del saggio originale dei due ricercatori, arricchita di doverosi aggiornamenti e approfondimenti che ne onorano la memoria e l’eccezionale apporto pionieristico, lungi dal sensazionalismo e dagli impropri interventi di commentatori improvvisati solo interessati a sfruttarne la memoria.

Roberto Pinotti                  

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