Nel 1987, volle corporeizzare il suo percorso spirituale cambiando nome… divenne così Ma Jivan Parvani (Colei che celebra la Vita) come discepola di Osho Rajneesh… l’anno dopo la luce arrivò a lei, nelle vesti di sua figlia Prem Mahan Pavanello, che ne ha seguito le tracce: era felice, ma lo Yoga e la meditazione cominciarono a non appagarla più… voleva muoversi, aveva voglia di vita … era stata a meditare troppo a lungo… voleva danzare.
Come sempre la Vita risponde alle richieste di un cuore sincero così, nel 1991, durante uno dei suoi lunghi viaggi in India, fatti per approfondire lo Yoga e lo studio delle filosofie orientali, è stata iniziata alla danza Egiziana da Erasmia, una mistica danzatrice greca, che insieme alla tecnica le ha dato diverse “chiavi” sui significatienergetico-spirituali diquesta antica danza.
Uno strano intreccio Karmico l’ha portata ad essere iniziata in India a ciò che era la danza egiziana… un evento che l’ha sempre spinta ad unire le due antiche tradizioni…fu in India che venne incoraggiata a danzare e a seguire la sua Via. I Sadhu (sacerdoti indiani) organizzavano per lei dei concerti, che si svolgevano nei giardini dei templi o, come a Khakjuraho, all’interno dei templi stessi… così per quattro mesi si trovò a danzare nei templi e per i Sadhu, che l’acclamavano come l’incarnazione vivente delle antiche Devadasi… l’ebbrezza provocata dalla musica, dalle loro continue ovazioni le fecero provare l’intima unione con la Dea.
Una porta si era spalancata davanti a lei… l’incontro con questa danza è stato illuminante! Attraverso la danza si puòsperimentare l’estasi, lo Yoga e l’Unione con il Tutto: danzare è una forma di meditazione in movimento sulle ali della musica…
Ha continuando a studiare con Erasmia e ha percorso la prima parte delle sue esperienze con Roberta Bongini e Kassim Bayatly. Proseguendo poi con Suraya Hilal, famosa danzatrice-coreografa egiziana che, con il suo profondo lavoro sugli stili della danza egiziana, ha segnato la sua visione della danza mentre, dal punto di vista pedagogico e di insegnamento, si è perfezionata sotto la guida di Sabina Todaro. Ha praticato le tecniche Pilates, Feldenkrais, Alexander e l’Eutonia che applica al suo insegnamento.
Le danze sacre dell’Antico Egitto
Questo sogno (iniziato nel 1999) la spinse verso nuovi orizzonti e studi, che si inseriscono in un lavoro di archeologia sperimentale applicata alla danza e allo spettacolo, le cui coreografie e rituali si rifanno a quelli immortalati nei dipinti e nei bassorilievi delle tombe e dei templi d’Egitto… Il risveglio della Dea attraverso le danze sacre dell’Antico Egitto sta ora colmando il suo cuore, poiché ha compreso che all’interno di ogni donna è racchiusa la sua ancestrale saggezza, la sua divinità, la sua Dea… i gesti e le movenze di queste danze, celando un simbolismo vivente, sono una delle chiavi per attivarne il Ricordo.
E’ una danza femminile nella sua essenza, ma che porta nel suo grembo le geometrie sacre e i “giusti gesti”, insegnati da Thot… una perfetta fusione delle due energie primigenie, l’aspetto statico del geroglifico e l’aspetto dinamico del movimento e della rotondità, per creare un repertorio di danze ineguagliabile per il potere energetico che sanno evocare.
Attraverso di essa, le anime legate all’Antico Egitto, potranno operare velocemente la transizione verso il “Nuovo Femminile” che si sta creando.
In questo momento, riappropriasi delle danze femminili ha la potenza di una rivoluzione delle coscienze…