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Zahi Hawass risponde alle critiche sulle modalità di recupero della Statua di Ramses II

Ramses II statue at Helioipolis by Luxor Times 8

Dalla scoperta  della colossale statua di Ramses II a Mataria (Eliopoli) da una missione tedesca, le foto che circolano on-line e sui social media hanno sollevato polemiche per quanto riguarda l’utilizzo di un escavatore per estrarre i manufatti dalla terra.

Di conseguenza, l’archeologo ed ex ministro delle Antichità, Zahi Hawass ha rilasciato una dichiarazione circa la scoperta e il suo processo di trasporto:

”Souq Al-Khamis è un importante sito archeologico in cui ho personalmente iniziato i lavori di scavo e in cui abbiamo trovato i resti dei templi dei re Akhenaton, Thutmose III e Ramesse II.

L’area Mataria soffre di un problema molto grande che è che tutte le case e gli edifici moderni sono costruite sui resti di templi e a- Zahi -ntiche tombe. Inoltre, la maggior parte dei manufatti, statue o templi, si trovano sotto l’acqua della falda che va da due a quattro metri di profondità. È difficile trasferire i manufatti da sotto la falda alla superficie del terreno. In passato, avevo scoperto due tombe, una delle quali era situata sotto l’acqua del suolo.

Vorrei confermare che che tutti i manufatti e le statue che sono state trovate a Mataria,  è mai stato trovata completa. Questi stati sono stati distrutti e rotti durante l’epoca copta; questo è stato un tempo in cui i copti li consideravano come edifici pagani e templi. In conformità a ciò, li avevano chiusi, distrutto tutte le statue così come riutilizzavano i blocchi per la costruzione di chiese, case e palazzi privati. Di conseguenza, non c’è mai stata la scoperta di una statua completa a Mataria.

Ho contattato anche l’archeologo tedesco Dietrich Raue, direttore dello scavo tedesco a Mataria. Mi ha mandato un video che ha mostrato i lavori di scavo insieme alle fotografie di tutte le misure adottate durante il trasporto dei manufatti.

Vorrei anche chiarire che il processo di trasporto di qualsiasi statua di grandi dimensioni, come ad esempio la statua scoperta a Mataria, è stato assistito dai capi degli operai dalla città di Qeft. Sono addestrati al più alto livello per il trasporto di statue pesanti come per esempio il lavoro a Saqqara con la famiglia El Kereti. I lavoratori hanno trasportato varie statue e sarcofagi, alcuni dei quali del peso di 20 tonnellate. Per quanto riguarda ciò che è avvenuto durante l’Era copta, la statua scoperta a Mataria era rotta in vari pezzi.

Per quanto riguarda l’immensità della statua, confermo che apparteneva a Ramses II e non a qualsiasi altro re visto che il tempio che appartiene a questo sovrano è stato trovato nella stessa posizione. Secondo la missione due pezzi della statua: il primo è una parte della corona e il secondo è una parte del corpo della statua, che pesa 7 tonnellate. E’ diventato chiaro che la corona rappresenta un’ampia parte della testa ed è sostanzialmente composta da un bellissimo e completo orecchio destro e parte dell’occhio destro. La missione ha utilizzato un escavatore per estrarlo dalla terra e questo è stato un atto legittimo al 100% in quanto il caricatore hoeback viene utilizzato in tutte le aree archeologiche.

Ramses II statue at Helioipolis by Luxor Times 7

Il capo della missione, Dietrich Raue, mi ha assicurato che il processo di sollevamento della parte della testa è stato eseguito in condizioni di estrema professionalità e la statua non ha subito nessun danneggiamento, ma le lesioni al viso erano avvenutee in epoca copta . E così, questo piccolo pezzo è stato spostato facilmente, ma il resto della statua, si trova ancora sul sito. Sarà trasferito Lunedi prossimo anche con una gru perché non vi è alcuna altra possibilità dal momento che è al di sotto della falda acquifera. Il pezzo sarà supportato da un pannello di legno come è stato fatto con parte della testa.

Se non viene trasportato in questo modo, allora non sarà mai recuperata. Questo è il metodo utilizzato in tutti i paesi del mondo, al fine di spostare tutti i manufatti archeologici di queste dimensioni, situati a due metri di profondità sotto l’acqua sotterranea. Pertanto, vi assicuro che quello che è stato fatto dalla missione è stato un lavoro scientifico integrato nel salvare la statua. Sono molto felice con il trasporto di questa statua e la sua scoperta, perché ha generato grande pubblicità davanti al mondo intero. Dr. Zahi Hawass ”

L’Egitto ha avuto la fortuna di aver assistito a due importanti scoperte archeologiche solo questa ultima settimana, una delle quali è stata condotta dal Dott Hourig Sourouzian a Luxor e l’altra quella di questa colossale seppur frammentata Statua del re Ramses II.

Sara Ahmed

http://luxortimesmagazine.blogspot.it/2017/03/zahi-hawass-fires-back-at-criticism-of.html

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[:it]Intervista al Dott. Zahi Hawass a Bologna[:en]Interview with Dr. Zahi Hawass in Bologna[:]

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Intervista al Dotto. Zahi Hawass presso il Cinema Nosadella di Bologna prima della Conferenza “Magia delle Piramidi”

[:en]BANNERBOLOGNAInterview with Dr. Zahi Hawass at the Cinema Nosadella of Bologna before the Conference “magic of Pyramids”

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[:it]Magia delle Piramidi, recensione di Silvia Turrin [:en]Magic of the Pyramids, review of Silvia Turrin[:]

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foto Hawass

La civiltà dell’Antico Egitto continua ad affascinare non solo i cultori di archeologia e storia. Simboli imponenti quali la Sfinge e le piramidi edificate per volontà di Cheope, Chèfren e Micerino rappresentano una straordinaria eredità consegnataci a noi posteri dagli Egizi, un popolo che visse sulla Terra guardando al cielo. Negli ultimi decenni, è in atto un forte revisionismo che ha toccato anche la storia archeologica dell’Antico Egitto. Sono stati scritti e vengono ancora adesso pubblicati testi, molti dei quali di dubbio tenore scientifico, che mettono in discussione talune conoscenze di quell’epoca, in primis le datazioni della Sfinge. Maestoso simbolo de Il Cairo e della piana di El Giza, la Sfinge si ritiene sia stata edificata intorno al 2660-2500 a.C., ma taluni personaggi mettono in dubbio la datazione ufficiale lanciando teorie e supposizioni che non hanno ancora trovato riscontro.

Ciò che davvero è certo è che la Sfinge e le piramidi e altri simboli archeologici dell’Antico Egitto sono in pericolo. Il passare del tempo, le tempeste di sabbia, l’erosione causata dalle acque, le escursioni termiche, e poi ancora interventi di restauro inopportuni hanno provocato danni a molti monumenti. Anche l’afflusso di turisti e, addirittura, eventi organizzati ai piedi della Sfinge – come alcuni concerti di musica pop e rock – hanno contribuito ad aggravare la fragilità di quest’opera d’arte che è riuscita a resistere per millenni.

Colui che da decenni sta portando avanti un lavoro di conservazione è il conosciuto Zahi Hawass, archeologo ed egittologo egiziano, direttore degli scavi presso Giza, Saqqara, Bahariya, e la Valle dei Re. Questo lungo periodo di attività archeologica, le ricerche, gli ostacoli, i problemi avuti sin dagli anni Ottanta del secolo scorso vengono da lui raccontati nel libro Magia delle Piramidi. Le mie avventure in Archeologia edito da Harmakis Edizioni (2015). Il saggio, curato e tradotto per l’Italia dalla Dott.ssa Maria Stella Mazzanti è dedicato a Mark Lehner, archeologo, stretto collaboratore dell’Autore. Insieme, per 30 anni, Hawass e Lehner hanno lavorato in Egitto, hanno realizzato scavi, effettuato scoperte incredibili, trovato soluzioni a deterioramenti che sembravano irrisolvibili.

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La Magia delle Piramidi conduce il lettore nella terra dei faraoni, tra sfingi – perché si scopre, leggendo il testo, che ve ne sono altre in Egitto, più piccole – camere segrete e passaggi interni alle piramidi stesse. Zahi Hawass, fornendo dati, riferimenti, immagini, racconta il passato e il presente dei principali simboli dell’Antico Egitto, descrive le spedizioni dei primi archeologi, gli errori commessi e i progetti successivi fondati su un’alta tecnologia compiuti per salvare la Sfinge e per effettuare ricerche al suo interno al fine di scoprire le stanze segrete. Suddiviso in 12 Capitoli e arricchito da immagini che fotografano luoghi e importanti momenti della ricerca archeologica – come il pozzo di Osiride e l’apertura del sarcofago della Regina Shesheshet – il volume intende fare chiarezza scientifica su alcuni punti, ancora controversi, di questa storia egiziana così affascinante. Alcuni progetti, portati avanti grazie all’impiego di robot in grado per esempio di addentrarsi nei passaggi della grande piramide di Cheope, hanno permesso di riportare alla luce altre vestigia, come la piramide di Khut e la tomba del figlio di Teti. Questo e altro ancora viene svelato da Zahi Hawass, l’archeologo egiziano più noto al mondo.

Silvia C. Turrin

Magia delle Piramidi

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foto Hawass

The civilization of Ancient Egypt continues to fascinate not only the lovers of archeology and history. Imposing symbols such as the Sphinx and the pyramids built by the will of Cheops, Chephren and Mycerinus are a unique heritage passed down to posterity by the Egyptians, a people who lived on Earth looking to the sky. In recent decades, it is undergoing a strong revisionism that has also affected the archaeological history of Ancient Egypt. They have been written and are still now published texts, many of them of dubious scientific content, questioning certain knowledge of that time, primarily the dating of the Sphinx. Majestic symbol of Cairo and the plain of El Giza, the Sphinx is believed to have been built around 2660-2500 BC, but some people question the official launching date theories and assumptions that have not been reflected.
What is certain is that really the Sphinx and the pyramids and other archeological symbols of Ancient Egypt are in danger. Over time, dust storms, erosion caused by water, the temperature changes, and then again restorations have caused undue damage to many monuments. Although the influx of tourists and even events held at the foot of the Sphinx – as some concerts of pop and rock music – have helped to exacerbate the fragility of this work of art that has managed to hold on for millennia.
He who for decades is conducting conservation work is known Zahi Hawass, the Egyptian archaeologist and Egyptologist, director of excavations at Giza, Saqqara, Bahariya, and the Valley of the Kings. This long period of archaeological work, research, obstacles , the problems we had since the eighties of the last century are narrated by him in the book Magic of the Pyramids. My Adventures in Archaeology, published by Editions Harmakis (2015). The essay, edited and translated by Italy by Dr. Maria Stella Mazzanti is dedicated to Mark Lehner, an archaeologist, a close associate of the author. Together for 30 years, Hawass and Lehner have worked in Egypt, they have made excavations, made incredible discoveries, found solutions to deterioration that seemed unsolvable.

sphinx

The Magic of the Pyramids leads the reader to the land of the Pharaohs, sphinxes between – because it turns out, reading the text, that there are others in Egypt, smaller – secret chambers and passages inside the pyramids themselves. Zahi Hawass, providing data, references, pictures, tells the past and present of the main symbols of Ancient Egypt, describes shipments of the first archaeologists, the mistakes and the subsequent projects based on high technology made to save the Sphinx and search within it in order to discover the secret rooms. Divided into 12 chapters and enriched with images which capture important moments and places of archaeological research – such as Osiris Shaft and the opening of the sarcophagus of Queen Shesheshet – the book aims to clarify some points of scientific, yet controversial, this Egyptian history so fascinating. Some projects carried out through the use of robots can for example go into the steps of the great pyramid of Cheops, they have helped to bring to light other vestiges, like the pyramid of Khut and the tomb of the son of Thetis. This and more is revealed by Zahi Hawass, the Egyptian archaeologist best known worldwide.

Silvia C. Turrin

Magia delle Piramidi

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Magia delle Piramidi di Zahi Hawass

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Il celebre archeologo Zahi Hawass è una delle maggiori autorità mondiali sulle piramidi di Giza. Ha trascorso la sua vita a scavare attorno alle piramidi e alla Sfinge. Ha fatto importanti scoperte come le tombe dei costruttori delle piramidi e le porte segrete all’interno della piramide di Cheope. Ha ricevuto cinque dottorati honoris causa da diverse università internazionali ed è stato nominato dalla rivista Time come una delle 100 persone più influenti nell’anno 2006. Le sue avventure intorno alle piramidi sono state presentate in molti shows televisivi. In questo libro si sentono le emozioni e le avventure di questo moderno Indiana Jones.

In Uscita il 4 Settembre 2015

Magia delle Piramidi

Le Mie Avventure in Archeologia

Harmakis Edizioni Settembre 2015

Collana: Saggi di Harmakis Formato:

165 x 230 Confezione: Brossura Pagine: Prezzo:

Prezzo: Euro 24,00

ISBN 9788898301232

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Zahi Hawass a Cortona. Al grande archeologo egiziano il Premio Cortonantiquaria 2015

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E’ stato un enorme successo la visita del grande archeologo egiziano Zahi Hawass a Cortona per rendere omaggio al museo Maec e alla città.
Nei due giorni Hawass ha visitato il Museo, vissuto e conosciuto il Centro Storico e assieme al Sindaco Francesca Basanieri ha posto le basi di una collaborazione che ha potenzialità straordinarie.

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Grazie alla collaborazione dell’Associazione Atrapos, al sostegno della Banca Popolare di Cortona, della Regione Toscana e della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, il Comune di Cortona, l’Accademia Etrusca ed il MAEC hanno realizzato quello che può essere definito un evento epocale per Cortona.
La visita di un’autorità culturale riconosciuta e stimata in tutto il mondo quale è Zahi Hawass ha dato ha Cortona la possibilità di mettere in cantiere iniziative di altissimo valore.

Il percorso iniziato 10 anni or sono dal MAEC e che ha visto la collaborazione con istituzioni internazionali quali l’Ermitage, il Louvre ed il British Museum trova oggi nuova linfa con la collaborazione con Zhai Hawass.

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In considerazione anche dell’entusiasmo con il quale il prof. Hawass ha vissuto questa due giorni cortonese e del feeling incontrato con la città ed il MAEC, il Sindaco Francesca Basanieri ha proposto di insignire lo stesso Hawass con il Premio Cortonantiquaria 2015, ed il grande archeologo ha accettato con emozione e gratitudine.

Zhai-Hawass3Quindi, Zahi Hawass, sarà di nuovo a Cortona tra agosto e settembre in concomitanza con la 53ma edizione della mostra Cortonantiquaria per ritirare il premio. L’Amministrazione Comunale sta già lavorando per questo appuntamento che riserverà sorprese a dir poco clamorose che renderanno il ritorno di Hawass unico e porranno le basi per nuovi e più impegnativi progetti.
Zahi Hawass, quindi, va ad arricchire un palmares del Premio di straordinario spessore che ha visto negli anni Mario Monicelli, Inge Feltrinelli, Jannis Kounellis, Giovanni Floris, Tonino Lamborghini, Ferruccio Ferragamo, Andrè Rieu, Philippe Daverio, Nicola Arigliano, Giulio Stanganini, Renato Balestra, Marchese Piero Antinori, Franco Migliacci.

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La Lectio Magistralis tenutasi presso l’Auditorium S.Agostino, gremito da oltre 400 persone, è stata un evento da ricordare con una esposizione strepitosa di Hawass che ha illustrato, come solo lui sa fare, le tante scoperte recenti fatte da lui in Egitto, i segreti dei grandi Faraoni, come Ramses II e Tutankhamon ed ha annunciato il probabile ritrovamento della tomba di Cleopatra e Antonio, che a sue dire sarà la scoperta più clamorosa del XXI secolo.