Pubblicato il Lascia un commento

[:it]Thot ed Ermete Trismegisto[:en]Thoth and Hermes Trismegistus[:]

[:it]

Thoth
Thoth

Ermete Trimegisto compare nelle fonti egizie alla fine del II secolo a.C. Il Corpus Hermeticum venne scritto il secolo successivo, ed è formato da una raccolta di diciotto testi, con una traduzione latina  di uno di questi, intitolata Asclepius. Qualche tempo fa e stato rinvenuto un teso demotico, scritto nel linguaggio popolare, il cosidetto Libro di Thot del I secolo a.C. e conservato in dei papiri del II secolo a.C. Parla di un dialogo  tra Thot e Osiride con un allievo, in cui Toth racconta di cose che riguardano gli Inferi, l’etica, la geografia sacra dell’Egitto.

Il trattato si concentra fortemente sugli Inferi, mentre l’ermetica che conduce all’immortalità dirige verso l’alto al cielo. Qui ci sono molte concordanze l’ermetismo greco, il riferimento a una festa di Imhotep chiama direttamente in causa Asclepio. In questi scritti compare anche la figura divinizzata di Imhotep. Per mezzo di un ritrovamento della base di una statua del Re Djoser (2650 a.C) con il titolo e il nome di Imhotep viene attestato il personaggio storico. A prtire dalla XXVI Dinastia, viene considerato con un dio, venendo equiparato al dio della salvezza  al greco Asclepio.

Imhotep

Il centro del suo culto è Menfi, luogo della sua propabile sepoltura, sotto la necropoli di Saqqara. Altro centro di Imhotep si trovava nel tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahari, che successivamente divenne meta di pellegrinaggio. Il suo culto si diffuse anche in Nubia, nella cosidetta “Stele della Carestia” di epoca tolemaica nell’isola sul nilo di Sehel, nei pressi di Assuan dove il Re Djoser a causa di una carestia si rivolge a Imhotep, che fa parte del “sacerdozio di Ibis” e nella “casa della vita” di Ermopoli prende le informazioni sulla causa della carestia, per comunicarle dopo a Djoser.

Nel 46 a.C., sotto Cleopatra, Imhotep dà al sommo sacerdote di Menfi Pascherienptah e a sua moglie Taimhotep il tanto desiderato figlio, a cui viene dato il nome del dio. Nell’oroscopo greco del 138 d.C., Hermes e un “Asclepio, che è Imuthes” vengono nominatil’uno accanto all’altro, un “Asclepio Imuthes” è citato anche nel Kore Kosmou (la fanciulla del cosmo).

Ermete Trismegisto

L’immagine di Imhotep, come scriba seduto con un rotolo di papiro in grembo, influenzò anche la rappresentazione di Ermete Trismegisto. I trattati del Corpus Hermeticum vengono presentati in forma di annuncio diretto di Ermete, in forma di dialogo di Trismegisto e suo figlio Tat (Thot), oppure con Asclepio. Inoltre vengono sviluppati temi cosmo-critici  al platonismo e posizionandosi in dottrine gnostiche: nel corpus di di Nag Hammadi si è rinvenuto uno scritto su Asclepio.

Comunque pare evidente la provenienza egizia anche per la natura apocalittica dell’Asclepio sul futuro, rientra nell’antica tradizione egizia come le profezie di Nefertiti, arrivando fino all’epoca tolemaica. Secondo il Kore Kosmou, gli dei hanno impresso nei sacerdoti egizi tre arti: la filosofia e la magia per l’anima, l’arte medica per il corpo. Quello che rimane è dato dalla gnosi della salvezza: il demiurgo Nous creò l’uomo primordiale, operando anche lui come creatore, ma attaversando le zone dei pianeti scende sulla terra, trattenuto dalla materia. Solo chi conosce sé stesso può liberarsi da queste catene.

L’ermetismo è come una religione senza tempio e senza culto, ma usa i tempi egizi esistenti. Siccome Ermete Trismegisto non fu considerato un dio, ma un uomo, anche gli scribi cristiani lo riconobbero e usarono le sue dottrine. La Tabula Smaragdina, detta anche Kybalion, che sembra essere stata ritrovata nella tomba di Ermete Trismegisto sotto una statua di Hermes, viene oggi considerata l’opera di un alchimista arabo dell’VIII o IX secolo.

“Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento.
Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l’ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui.
La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l’oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui.
È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo. Completo è quello che ho detto dell’operazione del Sole.” –  Tabula Smaragdina

Le Confessioni di un Illuminato Volume 4

[:en]

Thoth
Thoth

Hermes Trismegistus appears in Egyptian sources from the late second century BC The Corpus Hermeticum was written the next century, and consists of a collection of eighteen books, with a Latin translation of one of these, called Asclepius. Some time ago and was found a tense demotic, written in popular language, the so-called Book of Thoth in the first century BC and preserved in the papyrus of the second century BC He talks about a dialogue between Thoth and Osiris with a student, where Toth tells of things that concern the Underworld, the ethics, the sacred geography of Egypt.
The treaty focuses heavily on the underworld, while the hermetic leading to immortality directs upward to the sky. Here are many concordances hermeticism greek, the reference to a party of Imhotep directly involves Asclepius. In these writings also it appears the figure deified Imhotep. Through a discovery of the base of a statue of King Djoser (2650 BC) with the title and the name of Imhotep is attested the historical character. A prtire the XXVI Dynasty, is considered a god, being equated to the God of salvation to greek Asclepius.

Imhotep

The center of his cult is Menfi, is reasonably probable site of his burial, in the necropolis of Saqqara. Another center of Imhotep was the temple of Hatshepsut at Deir el-Bahari, who later became a place of pilgrimage. His cult spread to Nubia, in the so-called Famine Stele” Ptolemaic Nile island of Sehel, near Aswan where King Djoser because of a famine is aimed at Imhotep, which is part of Ibis priesthood and thehouse of life of Hermopolis takes information on the cause of the famine, to communicate after a Djoser.

In 46 BC, under Cleopatra, Imhotep gives to the high priest of Memphis Pascherienptah and his wife Taimhotep the much-desired son, who was given the name of god. Greek horoscope of 138 AD, Hermes and a Asclepius, that is Imuthesnominatil’uno are next to each other, a Asclepius Imuthesis also mentioned in Kosmou Kore (the maiden of the cosmos).

Ermete Trismegisto

The image of Imhotep, as scribe seated with a papyrus scroll in his lap, also influenced the representation of Hermes Trismegistus. The treatises of the Corpus Hermeticum are presented in the form of direct proclamation of Hermes, in dialogue form of Trismegistus and his son Tat (Thoth), or with Asclepius. Also themes are developed cosmos-critical Platonism and positioning itself in Gnostic doctrines: in the corpus of Nag Hammadi has found a script of Asclepius.
However it is clear to the Egyptian provenance for the apocalyptic nature dell’Asclepio on the future, it is part of the ancient Egyptian tradition as the prophecies of Nefertiti, arriving until the Ptolemaic era. According Kosmou Kore, the gods have impressed in Egyptian priests three arts: the philosophy and magic for the soul, the art of medicine for the body. What remains is given by the gnosis of salvation: the demiurge Nous created the primordial man, who was also working as a creator, but attaversando areas of planets down to earth, restrained by matter. Only he who knows himself can break free from these chains.
The obscurity is like a religion without a temple without worship, but uses the existing Egyptian times. As Hermes Trismegistus was not considered a god, but a man, even the scribes Christians recognized him and used his doctrines. The Tabula Smaragdina, also called Kybalion, which seems to have been found in the tomb of Hermes Trismegistus under a statue of Hermes, is today considered to be the work of an Arab alchemist of the eighth or ninth century.
“What is below is like what is above and what is above is like what is below to do the miracles of one thing. And as all things have been and arose from one by the mediation of one, so all things are born from this one thing by adaptation.
The Sun is its father, the moon its mother, the wind carried it in its belly, the earth is its nurse. The father of all, the end of the world is here.
Its force or power is entire if it be converted into earth. Separate thou the earth from the fire, the subtle from the sweetly with great industry. Rising from earth to heaven and descends again to earth and receives the force of things superior and inferior. By this I mean you will have the glory of the world and through this darkness will flee from you. Its force is above all force it vanquishes every subtle thing and penetrates every solid thing. Thus it was created the world. And what will come admirable adaptations, whose method is here.
That is why I am called Hermes Trismegistus, having the three parts of the philosophy of the whole world. Complete is what I said the operation of the sun. “- Tabula Smaragdina

Le Confessioni di un Illuminato Volume 4[:]

Pubblicato il Lascia un commento

[:it]Arriva “Tut”, la serie tv su Tutankhamon[:en]Comes “Tut”, the TV series of Tutankhamun[:]

[:it]

Tutankhamon-535x300

Tutankhamon è solo un bambino quando su ordine del padre, morente per un avvelenamento, è costretto a sposare la sorellina Ankhesenamun e a salire al trono d’Egitto, affiancato dal consiglio del gran visir Ay. Diventato un ragazzo il regnante sente il bisogno di mischiarsi in incognito alla sua gente: è proprio in questo modo che conosce la bella Suhad, una ragazza Mitanni, e Lagus, che diventerà uno dei suoi più fidi consiglieri.

«Avere l’opportunità di interpretare Tutankhamon, è stato incredibile. Sappiamo molto della sua morte, di ciò che è accaduto dopo che furono trovate le sue spoglie, ma ben poco si sa sulla sua vita, di come doveva essere come uomo, tutto è solo ipotesi». L’attore canadese Avan Jogia, parla così di «Tut – il destino di un faraone» (Muse Entertainment) che arriva in prima assoluta in Italia su Deejay tv canale 9 (canale neo-generalista del gruppo Discovery Italia) complessivamente tre puntate da giovedì 5, il 6 e quindi il 13 novembre alle 21:15. Dietro la macchina da presa David Von Anken (CSI, Cold Case, Gossip Girls, Vampire Diaries).

edab1b2694db3dbd409e351e45cb010e

Sir Ben Kingsley interpreta il Gran Visir AY, primo ministro dell’impero egiziano. Cresciuto, prende il comando effettivo come Re, AY realizza che la propria posizione è a rischio. E se come suo mentore ha sinceramente a cuore il bene del faraone, complotta segretamente per creare una nuova dinastia a proprio vantaggio.

Jogia è un’autorità sui social network, con quasi 5 milioni di followers combinati sulle varie piattaforme. Nel 2013 è stato tra i protagonisti della serie ABC «Twisted», che gli ha valso 2 nomination ai Teen Choice Award. Recentemente ha recitato con James Franco in «I am Michael» e con Emile Hirsch e Ethan Hawk in «Ten thousand Saints». «Lavorare con Ben Kingsley in Tut – ha confessato – è stato un sogno per me. Ho visto Gandhi quando avevo circa 12 anni, ed è allora che ho capito quello che volevo fare da grande, l’attore. Quindi girare al suo fianco è stato una specie di sogno che si avvera».

E ancora sul suo ruolo dice: «Gli autori hanno affrontato questo racconto con l’approccio di raccontare un’incredibile storia umana, ma anche una specie di film d’azione. Per me è stata un’opportunità grandiosa poter immaginare come Tut doveva essere, come persona, faraone e semi-dio. Sia nella sua figura pubblica che nella sfera privata, due cose ben differenti. Non è come con una figura contemporanea, di cui esistono video, registrazioni, foto e audio. Diciamo che le cose sono spuntate dentro di me in maniera istintiva, è stato un onore potergli dare vita».

COP2-1000x400

Incoronato faraone a soli 9 anni Tutankhamon eredita la più grande potenza al mondo, ma anche un regno dilaniato da feroci contrasti interni. Intorno a lui si intreccia una rete di relazioni in cui ciascuno sembra mirare ai propri interessi. Oltre ad AY, la sorella Ankhesenamun (Sibylla Deen), costretta a diventare sua moglie per mantenere il sangue reale, incapace di dare un erede al marito e per questo a rischio di essere ripudiata, il sacerdote Amun (Alexander Siddig), leader di un culto politeistico che disprezza Tut, fino al generale Horemheb (Nonso Anozie), le cui mire espansionistiche lo portano alla continua ricerca di terre e popoli da conquistare.

Gli unici che sembrano essere saldi al fianco del faraone sono Lagus (Iddo Goldberg), e Suhad (Kylie Bunbury), metà di stirpe Mitanna e metà Egiziana, che salva la vita a Tutferito in battaglia, conquistandolo per sempre. Del suo personaggio, Kingsley dice che «è un uomo i cui pensieri sono invisibili».

Sibylla-Deen-in-Tut-Ep1

Non dice mai bugie e allo stesso tempo mai la verità. Un calcolatore sempre pronto al doppio gioco che muove le sue pedine nell’ombra, osserva, ascolta in silenzio«. Kingsley, ha definito Avan »un attore maturo che porta con intelligenza e sensibilità sulle proprie spalle il ruolo di un simile protagonista. Al centro di questa serie – ha aggiunto – c’è la fragilità umana. TUT è un eroe solo e molto vulnerabile. È meraviglioso il contrasto tra questi uomini in grado di costruire piramidi e la loro fragilità interiore«. Tutankhamon morirà intorno ai 19 anni in circostanze mai accertate, grazie al suo ricco corredo mortuario, uno dei migliori mai conservati, è oggi uno dei faraoni più noti del mondo. Copie della sua celebre maschera funeraria esistono ovunque, mentre la sua mummia è conservata nel sito originario nella Valle dei Re, in Egitto.

[:en]

Tutankhamon-535x300

Tutankhamun was only a child when on the orders of his father, dying of poisoning, is forced to marry the sister Ankhesenamun and ascend the throne of Egypt, supported by the board of the Grand Vizier Ay. He becomes a guy the reigning feel the need to mix incognito to his people: it is in this way that meets the beautiful Suhad, a girl Mitanni, and Lagus, which will become one of his most trusted advisers.

“Having the opportunity to interpret King Tut, it was amazing. We know a lot of his death, what happened after his remains were found, but little is known about his life, as it should be as a man, everything is just speculation. ” The Canadian actor Avan Jogia, speaks well of “Tut – the fate of a Pharaoh” (Muse Entertainment) comes premiered in Italy on Deejay TV channel 9 (neo-generalist channel group Discovery Italy) a total of three episodes from Thursday 5, 6 and then on November 13 at 21:15. Behind the camera David Von Anken (CSI, Cold Case, Gossip Girls, Vampire Diaries).

edab1b2694db3dbd409e351e45cb010e

Sir Ben Kingsley plays the Grand Vizier AY, Prime Minister of the Egyptian empire. Growing up, takes the actual command as King, AY realizes that its position is at risk. And as if his mentor has sincerely concerned for the good of the pharaoh, secretly plotting to create a new dynasty to their advantage.

Jogia is an authority on social networks, with nearly 5 million combined followers on the various platforms. In 2013 he was one of the stars of the ABC series “Twisted,” which earned him two nominations at the Teen Choice Award. He recently starred with James Franco in “I am Michael,” and Emile Hirsch and Ethan Hawk in “Ten Thousand Saints.” “Working with Ben Kingsley in Tut – confessed – was a dream for me. I saw Gandhi when I was about 12 years, and that’s when I realized what I wanted to grow up, the actor. Then turn to his side was a kind of dream come true. “

COP2-1000x400

And yet the role he says: “The authors addressed this story with the approach of telling an incredible human history, but also a kind of action movie. For me it was great opportunity to imagine how Tut had to be, as a person, guinea fowl and semi-god. Both in its public figure that in the private sphere, two things very different. It’s not like a contemporary figure, of which there are videos, recordings, photos and audio. We say that things have sprouted in me instinctively, it was an honor give him life. ”

Crowned pharaoh Tutankhamun nine years just inherits the greatest power in the world, but also a kingdom torn by fierce internal conflicts. Around him it weaves a web of relationships in which everyone seems to aim their own interests. Besides AY, sister Ankhesenamun (Sibylla Deen), forced to become his wife to keep the royal blood, unable to give an heir to her husband and therefore at risk of being repudiated, the priest Amun (Alexander Siddig), leading to a polytheistic cult that despises Tut, until the general Horemheb (Nonso Anozie), whose expansionist ambitions led him to the continuous search of lands and peoples to conquer.

Sibylla-Deen-in-Tut-Ep1

The only ones who seem to be firm on the side of the pharaoh are Lagus (Iddo Goldberg), and Suhad (Kylie Bunbury), half of race Mitanna and half Egyptian, who saves the life of Tutferito in battle, conquering forever. His character, Kingsley says that “it is a man whose thoughts are invisible.”

He never tells lies, yet never the truth. A computer always ready to double-cross that moves his pawns in the shadows, observing, listening in silence “. Kingsley, called Avan “a mature actor who brings with intelligence and sensitivity on their shoulders the role of a similar character. At the center of this series – he added – is the human frailty. TUT is a hero alone and very vulnerable. It’s wonderful contrast between these men able to build pyramids and their inner fragility “. Tutankhamun died at around 19 years in circumstances never proven, thanks to its rich collection mortuary, one of the best preserved ever, is today one of the world’s most famous pharaohs. Copies of his famous death mask are everywhere, while its mummy is kept in the original site in the Valley of the Kings, Egypt.[:]

Pubblicato il Lascia un commento

[:it]Innumerevoli Vangeli[:en]Countless Gospels[:]

[:it]

vangelo

Qui l’anima ha scoperto che è essa il regno di Dio.

Meister Eckhart

Nel 325, a Nicea, il primo Concilio ecumenico tracciò l’ideologia teologica della Chiesa imperiale. Gli imperatori non potevano accettare una religione che non avesse una precisa unità dottrinale, non era gestibile né dal punto di vista sociale né dal punto di vista politico. Ma il Cristianesimo era una religione? In realtà era un’esperienza mistica data da una iniziazione, da un contatto trasmesso da cuore a cuore. Non aveva senso un’unica dottrina e una precisa teologia; per i primi cristiani la vita di Gesù poteva essere raccontata in infiniti modi e la sua stessa figura non poteva essere racchiusa nella fredda prigione di un dogma…Per questo esistevano centinaia, forse migliaia, di vangeli ed esistevano scuole mistiche diverse, con diverse letture del Cristo; ciò è del tutto naturale in un ambito spirituale, basti pensare all’India, dove figure divine come Krishna e Shiva vengono lette in molti modi diversi…Ciò non è un problema per l’iniziato che sa di essere in cammino e in tale cammino ci si avvicina e si scopre l’Assoluto un gradino alla volta, un vangelo alla volta. Prima che venisse inventata la figura del Papa vi erano molti vescovi, ognuno alla guida della propria comunità, con una lettura del Cristo unica e speciale. Ma per una religione organizzata, politica, istituzionale, tutta questa ricchezza ermeneutica era solo caos…Perciò si decise di selezionare alcuni vangeli ed escluderne altri: “Nel 367 il vescovo Atanasio d’Alessandria compilò un elenco delle opere da includere nel Nuovo Testamento. L’elenco fu ratificato dal Concilio di Ippona nel 393 e successivamente dal Concilio di Cartagine, svoltosi quattro anni dopo. In questi concili fu scelta una selezione di opere.

Concilio-di-Nicea

Certe furono raccolte per formare il Nuovo Testamento quale lo conosciamo oggi, mentre altre furono sprezzantemente ignorate.” Non fu il Concilio di Nicea a decidere il Canone dei Testi ma ci volle un processo lungo e complesso che si protrasse nei secoli. In realtà già nei primissimi secoli alcuni Padri avevano già proposto una selezione, come Marcione e Ireneo, ma l’imposizione di una tale scelta avverrà dopo l’intervento Imperiale, non tanto di Costantino (che simpatizzava con certe visioni ‘eretiche’) quanto di imperatori come Massimo e Giustiniano. Va anche detto che i quattro Vangeli ufficiali e Canonici erano preferiti e citati da Padri della Chiesa come Origene e Giustino, ma ciò non significa che gli altri Vangeli venissero considerati inutili o fasulli…Inoltre anche i Vangeli prescelti e imposti subirono una notevole opera di manomissione, ad opera dei Vescovi stessi, come rivela in una lettera Clemente d’Alessandria: “…quando Pietro morì martire, Marco venne ad Alessandria, portando i suoi scritti e quelli di Pietro, e da essi trasferì nel suo libro preesistente le cose adatte a favorire il progresso verso la conoscenza. Egli compose perciò un Vangelo più spirituale a uso di coloro che venivano perfezionati.

Marco Evangelista
Marco Evangelista

Tuttavia non divulgò ancora le cose che non dovevano essere dette, né mise per iscritto gli insegnamenti gerofantici del Signore…[…] Ma alle storie già scritte altre ne aggiunse e inoltre introdusse certi detti dei quali sapeva che l’interpretazione avrebbe guidato gli ascoltatori nell’intimo…[…] …morendo lasciò la sua composizione alla chiesa di Alessandria, dove è tuttora scrupolosamente custodita e viene letta soltanto a coloro che vengono iniziati ai grandi misteri. […] …che il Vangelo segreto è di Marco lo si deve negare per giuramento, perché «non tutto il vero deve essere detto a tutti gli uomini».” L’esistenza di un insegnamento esoterico di Gesù era ben noto ai Padri della Chiesa e, come in tutte le scuole iniziatiche, certi insegnamenti venivano dati solo a coloro che erano spiritualmente maturi; per le masse vi erano le parabole, i precetti, dei livelli propedeutici più semplici. Ma dal custodire l’esoterismo al distruggerne ogni traccia c’è un abisso! Nei primi secoli avvenne proprio questo passaggio: dai Vangeli segreti di Marco, di Tommaso (rinvenuto di recente), custoditi con consapevolezza per coloro che potevano intenderli si passò alla sistematica distruzione di ogni loro traccia, perseguitando anche coloro che seguivano e praticavano una via cristiana più matura, come gli gnostici. Non a caso nelle chiese gnostiche ritroviamo insegnamenti che riguardano l’alimentazione vegetariana e la reincarnazione. Fu comunque un processo lungo e complesso. Purtroppo le rivalità tra i vari Vescovi facilitò il desiderio politico imperiale di creare una Chiesa dogmatica e unitaria, Chiesa che poi perseguiterà con i roghi ogni dissidente, ogni ‘eretico’…Piuttosto emblematico è il caso del teologo Valentino: “ Valentino era molto influente e tra i suoi seguaci contava uomini come Tolomeo. Affermando di avere in suo possesso un corpus di «insegnamenti segreti» di Gesù […] Valentino e i suoi seguaci furono tra i bersagli prediletti da Ireneo. […] Un altro bersaglio fu Marcione […] che fu il primo che compilò un elenco canonico dei libri della Bibbia, un elenco che escludeva tutto l’Antico Testamento.” Sarebbe stata una Chiesa molto diversa senza il Dio violento e vendicativo del Vecchio Testamento, ma il Dio amorevole di Gesù non poteva essere del tutto accettato dalla Chiesa imperiale: “ …il Dio dei cristiani ha tratto parte delle proprie caratteristiche dall’Impero romano: il cristianesimo si è insediato infatti nell’Impero romano e inizialmente è stato l’Imperatore ad aver rappresentato il modello terreno di Dio. […] L’iconografia cristiana ha rafforzato questa idea perché corrispondeva all’atteggiamento stereotipo del personaggio assiso, in particolare assegnandola a Dio nel ruolo che nel corso del Medioevo diventa sempre più importante, quello di giudice.” Il Dio scelto dall’Impero e dai Vescovi corrotti è il Dio giudice, perfetta immagine trascendente dell’Imperatore; un Dio che mostra un volto barbuto e arcigno e che agita una mano pronta a punire, scagliando l’anima disobbediente verso una sofferenza eterna…Questo Dio cosa ha a che vedere col Padre di cui parlava Gesù? Assolutamente nulla. Per riscoprire l’autentico messaggio di Gesù occorrerà fare un viaggio nella mistica e nella lettura esoterica dei Vangeli; allora, forse, il lettore scoprirà che Dio non sta seduto ma danza e non giudica ma, semplicemente, ama.

L'Imperatore Costantino
L’Imperatore Costantino

Anche la figura del Papa è una copia dell’Imperatore e proprio a causa di ciò l’intero Medioevo sarà caratterizzato da una continua lotta tra Papato e Impero…non possono esistere due galli in un pollaio. Inizialmente il Vescovo di Roma era un vescovo come gli altri e non aveva particolari poteri; nelle sue lettere Ignazio martire scrive: “ Tutti obbedite al vescovo come Gesù Cristo al Padre, e al collegio sacerdotale come agli apostoli; rispettate poi i Diaconi come la legge di Dio. […] Dove appare il vescovo ivi sia la comunità.” E il Papa? Nessun riferimento…poiché non esisteva. Ogni comunità cristiana era diretta dal proprio vescovo; era lui il rappresentante di Dio in terra, come il guru è il rappresentante di Dio secondo la tradizione dei Veda; ma i contratsi tra certi vescovi e la trasformazione dei cristianesimo in religione di stato spinse sempre più l’Impero e i sinodi a dare ad un vescovo poteri speciali sugli altri vescovi. Il Papa doveva garantire l’unità della religione all’interno dell’unità dell’Impero. In questo modo, però, il Cristianesimo divenne politica…e i Papi saranno sempre più figure di potere e di violenza. Il Papato e una teologia sempre più mossa da interessi politici hanno oscurato la luce del Cristo interiore ed esteriore, trasformando i preziosi insegnamenti in una triste parodia, oggi sotto gli occhi di tutti. In una società devastata dall’ignoranza spirituale la Resurrezione dei veri insegnamenti esoterici di Gesù è più che mai necessaria.

Valentino Bellucci

[:en]

vangeloHere the soul has found that it is the kingdom of God.
Meister Eckhart
In 325, at Nicaea, the first Ecumenical Council drew the theological ideology of the Imperial Church. The emperors could not accept a religion that did not have a precise doctrinal unity, it was not manageable nor from a social perspective or from a political perspective. But Christianity was a religion? Actually it was a mystical experience left by an initiation, a contact passed heart to heart. No sense single doctrine and a precise theology; for the early Christians of Jesus’ life could be told in countless ways and his own figure could not be contained in the cold prison of dogma … why hundreds, perhaps thousands, of gospels and various mystical schools exist, with different readings Christ; This is quite natural in a spiritual realm, just think of India, where divine figures such as Krishna and Shiva is read in many different ways …

This is not a problem for the initiate who knows he is on the way and in this way there He approaches and discovers the Absolute one step at a time, a gospel at a time. Before it was invented the figure of the Pope there were many bishops, each driving their own communities, with a reading of Christ’s unique and special. But for organized religion, political, institutional, all this wealth hermeneutics was just chaos … So it was decided to select some and exclude other Gospels: “In 367 Bishop Athanasius of Alexandria compiled a list of the works to be included in the New Testament. The list was ratified by the Council of Hippo in 393 and then by the Council of Carthage, held four years later. In these councils was a choice selection of works.

Concilio di Nicea
Concilio di Nicea


Some were collected to form the New Testament as we know it today, while others were contemptuously ignored. “It was the Council of Nicaea to decide the Canon of the Texts but it took a long and complex process that lasted for centuries. Actually already in the early centuries some Fathers had already proposed a selection, as Marcion and Irenaeus, but the imposition of such a choice will be made after the Imperial intervention, not so much of Constantine (who sympathized with certain visions ‘heretical’) as of Emperors like Massimo and Justinian. It must be said that the four official gospels and Canons were favorite and quoted by the Church Fathers as Origen and Justin, but that does not mean that the other gospels were considered unnecessary or bogus … Moreover, even the Gospels chosen and imposed underwent a remarkable work of tampering , by the bishops themselves, as revealed in a letter Clement of Alexandria: “… when Peter died a martyr, Mark came to Alexandria, bringing his writings and those of Peter, and they moved in his book pre-existing things suit encourage progress towards knowledge. He therefore composed a more spiritual Gospel for the use of those who were being perfected.

Marco Evangelista
Marco Evangelista


However not divulged yet the things that had to be said, or wrote down the teachings of the Lord gerofantici … […] But the stories already written he added other and also introduced certain sayings of which he knew the interpretation would lead listeners in ‘intimate … […] … dying left his composition to the church in Alexandria, where it is still carefully preserved and is read only to those who are initiated into the great mysteries. […] … That the Secret Gospel of Mark is the one must deny to the oath, because “the whole truth must be told to all people.” “The existence of an esoteric teaching of Jesus was well known to the Fathers of the Church and, as in all the schools of initiation, certain teachings were given only to those who were spiritually mature; for the masses were the parables, the precepts, the levels preparatory simpler. But the guard esotericism to destroy all traces there is an abyss! In the early centuries occurred just this passage from the Gospels of Mark secrets, Thomas (discovered recently), kept with awareness for those who could understand them ran to the systematic destruction of their traces, even persecuting those who followed and practiced a Christian way more mature, as the Gnostics. Not by chance we find in churches Gnostic teachings regarding vegetarianism and reincarnation. However, it was a long and complex process. Unfortunately, the rivalry between the various Bishops facilitated the imperial political desire to create a unified and dogmatic Church, the Church that later haunt with bonfires every dissident, every ‘heretic’ … Rather emblematic case is that of the theologian Valentino: “Valentino was very influential and among his followers had men as Ptolemy. Claiming to have at its disposal a body of “secret teachings” of Jesus […] Valentine and his followers were among the main targets of Irenaeus. […] Another target was Marcion […] who was the first who compiled a list of the canonical books of the Bible, a list that excluded the Old Testament. “It would be a very different Church without the violent and vengeful God of the Old Testament, but the loving God of Jesus could not be fully accepted by the Imperial Church: “… the God of Christians has drawn some of its features from the Roman Empire: Christianity took office in fact in the Roman Empire and was initially the ‘Emperor to have been the model land of God. […] Christian iconography has reinforced this idea because it corresponded to the attitude of the character stereotype seated, in particular by assigning it to God in the role during the Middle Ages becomes more and more important, what judge. “The God chosen by the Empire and the bishops corrupt judge is God, perfect transcendent image of the Emperor; a God who shows a bearded, gruff and shaking a hand ready to punish, sending the soul suffering eternal disobedient to God … This thing has to do with the Father mentioned by Jesus? Absolutely nothing. To discover the true message of Jesus will require a trip to the mystical and esoteric reading of the Gospels; then, perhaps, the reader will discover that God is not sitting but dance and does not judge, but simply loves.

L'Imperatore Costantino
L’Imperatore Costantino


Even the figure of the Pope is a copy of the Emperor, and precisely because of what the entire Middle Ages will be characterized by a constant struggle between the Papacy and the Empire … can not have two roosters in a henhouse. Initially, the Bishop of Rome was a bishop like any other and had no special powers; in his letters Ignatius Martyr writes: “All obey the bishop as Jesus Christ to the Father, and to the college of priests as the apostles; respected then the Deacons as the law of God. […] Where the bishop appears there is the community. “And the Pope? … Since there was no reference. Every Christian community was headed by its own bishop; he was God’s representative on earth, as the guru is God’s representative in the tradition of the Vedas; but contratsi among certain bishops and the transformation of Christianity into the state religion increasingly pushed the Empire and synods to give a bishop special powers over other bishops. The Pope was to ensure the unity of religion inside the Empire. In this way, however, Christianity became policy … and the Popes will increasingly figures of power and violence. The Papacy and a theology increasingly driven by political interests have obscured the light of Christ within and without, transforming the precious teachings in a sad parody, now under the eyes of all. In a society ravaged by ignorance of the true spiritual Resurrection esoteric teachings of Jesus it is more than ever necessary.


Valentino Bellucci

[:]

Pubblicato il Lascia un commento

IL MITO DI OSIRIDE

iside-02

Osiride nella teogonia eliopolitana appartiene alla quarta generazione di Dèi, in quanto figlio, insieme a Seth, Iside e Nephtys o Neb-het, di Geb e Nut, la Terra e la Volta Celeste, a loro volta generati da Shu e Tefnut, il Potere dell’Aria e dell’Umidità, portati in atto da Atum, prima. Manifestazione autocreatasi dalla Potenza del Nun, l’Oceano Primordiale. Solo Osiride ed i suoi fratelli sono nati dal rapporto sessuale (se così si può dire) tra gli Dèi, poiché le tre generazioni precedenti sono originate per progressiva individuazione del Principio sul piano dell’esistente. Il mito di Osiride è ben conosciuto, per cui ricordiamo soltanto due particolari che troviamo in alcune versioni e su cui ritorneremo più avanti: Osiride sarebbe stato invitato da Seth ad un banchetto nel corso del quale egli si sarebbe ubriacato, fatto che facilitò al fratello l’ucciderlo o rinchiuderlo in una cassa a seconda delle varianti testuali; altri testi riferiscono che in stato di ebbrezza Osiride violentò la sorella Neb-het, sposa di Seth, dalla quale ebbe il figlio Anubis (il quale quindi sarebbe il fratello maggiore di Horus).

In tutte le versioni comunque Iside recuperò tredici parti del corpo di Osiride fatto a pezzi da Seth (non venne ritrovato il suo fallo, mangiato da un pesce) e li riunì con l’aiuto della sorella Neb-het, per rivivificarli con un atto magico e generare in tal modo Horus. Nei Testi delle Piramidi si trovano tracce però di un differente mito: Osiride sarebbe “caduto” nel fiume o città o regione di Nedit, situata sul Nilo vicino ad Abydos, per opera di Seth, e ritrovato “giacente sul fianco” da Iside: “Il Grande è caduto sul suo fianco, colui che è in Nedit è stato abbattuto” (par. 819); “La tua sorella più giovane [=Iside] è colei che ha raccolto il tuo corpo, che ti ha chiuso le mani, ti ha cercato e ti ha trovato steso sul fianco sulla sponda del fiume Nedit” (par. 1008);

“Iside e Neb-het,  hanno trovato Osiride, suo fratello Seth lo aveva gettato giù a Nedit” (par.1256); “Osiride è stato gettato giù [o deposto?] da suo fratello Seth, ma egli è colui che è in Nedit” (par. 1500). Ricordiamo che i Testi delle Piramidi risalgono alla V e VI Dinastia, e ovviamente la loro antichità è di gran lunga superiore alle testimonianze su Osiride che ci sono pervenute dal Medio e Nuovo Regno, per non parlare del periodo greco-romano, per cui sarebbe interessante approfondire il significato di questa versione.

Quello di Osiride è un mito di morte e di rinascita, affine a quello di molte divinità mediterranee, come Adone, Attis, Dioniso, ma ne differisce per un elemento molto importante: Osiride non ritorna nel suo stato originario di Sovrano dei viventi, quale era stato nominato dal padre Geb, ma diviene “il Signore degli Occidentali”, cioè dei defunti, cedendo al figlio Horus il potere sulla terra. Avviene così una mutazione di stato, passando egli dal piano della realtà manifesta al piano infero: in altre parole, è un Dio che non ha più il potere creatore, e questa condizione è adombrata dalla perdita del fallo, simbolo del potere di generazione. A sottolineare il suo stato di Signore dell’Aldilà Osiride viene rappresentato sempre mummiforme, cioè incapacitato ad agire.

Ciò nonostante, egli fu una delle maggiori divinità dell’Egitto antico, e la sua progressiva affermazione quale divinità del ciclo generativo e quindi della morte e resurrezione di contro a Râ, il Sole mai sottoposto a decadimento e morte, fu probabilmente la conseguenza di quel processo di “democratizzazione dell’Aldilà” iniziato nel Primo Periodo Intermedio e poi proseguito attraverso un plurimillenario percorso fino a sfociare nella religione misterica di Serapis in epoca tolemaica e poi romana. E’ con l’Egitto ellenistico dei Tolomei che i rituali osiriaci arcaici, incontrando la nuova mentalità spiccatamente antropocentrica proveniente dalla Grecia, si trasformano in veri e propri Misteri, affini per struttura e contenuti a quelli che possiamo definire “classici”. I quali costituirono l’aspetto esoterico del culto di alcune divinità greche ed orientali.

Tratto da Anemos- La Vita è un Soffio di Leonardo Lovari

Acquista il Libro

Pubblicato il Lascia un commento

I SEGRETI codici della GIOCONDA

Banner WEB GIOCONDA TWIT

Un libro fuori dai soliti schemi, nella sua esposizione semplice senza complicati sofismi letterari vi introdurrà nel mondo esoterico di Leonardo da Vinci, sino ad oggi quasi sconosciuto, svelando i misteri racchiusi nel dipinto più famoso al mondo. Questo libro non è un thriller ma svela finalmente dopo 500 anni i segreti esoterici contenuti nel dipinto della Gioconda grazie anche al ritrovamento di simboli alfanumerici al suo interno.

Il libro si compone di 31 capitoli (il numero dei capitoli è legato numerologicamente al contenuto del libro 3+1=4 e 4 sono i personaggi che permettono la creazione del dipinto). Viene dimostrata l’applicazione sia del Metodo Esoterico “l’ARCANUS METHODUS” che l’applicazione del rettangolo aureo e la conseguente costruzione della spirale aurea all’interno deldipinto. Il saggio di De Santi Abati si pregia della prefazione del Prof. Silvano Vinceti che pur essendo di parere opposto riguardo l’attribuzione della dama ritratta (che per l’autore è senza ombra di dubbio Pacifica Brandani), con parole cariche di ammirazione apprezza il lavoro svolto dall’Autore.

Agostino De Santi Abati

I SEGRETI codici
della GIOCONDA

Harmakis Edizioni

Collana: Saggi
Formato: 165 x 230
Confezione: Brossura
Pagine: 448
Prezzo: 27,00
ISBN 978-88-98301-26-3

Pubblicato il Lascia un commento

La Geografia dell’Oltretomba Egizio

diapositiva5-1024x576

Tramite le formule è possibile delineare non solo la geografia del cielo, anche se non in modo preciso, ma anche gli elementi che si trovano all’interno. Il cielo, infatti, presenta sia strutture sia creature, sebbene le prime siano decisamente poche. Sono, infatti, citati solo due santuari:

• Il Recinto di Horus appartenente al Cielo.
• La Casa del Re appartenente al Cielo.

Il mondo celeste presenta le medesime caratteristiche della terra, anch’esso infatti ha dei punti cardinali e dei limiti, inoltre può essere circumnavigato. Sappiamo che a ogni lato è presente un’entrata, la quale non serve solo per l’accesso delle divinità e del faraone defunto, ma anche per bloccare l’ingresso agli stranieri e alla gente comune. Il cielo presenta un limite superiore, il quale può essere raggiunto da tutte le creature, e Sethe lo identifica con il termine iskn, anche se sembra essere una regione occidentale e forse presente anche a Est. Ad esempio:

Pyr. 1016c. iskn pt
Lo iseken del cielo

Il Sole scende sulla barca notturna da questa regione e sempre da qui richiama il sovrano affinché assurga al ruolo di stella del mattino. Il termine iskn, all’interno dei Testi delle Piramidi, sembra delineare un corpo fatto d’acqua o una striscia di terra, infatti:

Pyr. 1170a. rdi.f’ .f ‘ir.k m iskn n pt.
Egli porge il suo braccio a te nell’iskn del cielo.

In questo specifico a iskn segue il determinativo del canale, mentre ha tutt’altra definizione nei Testi dei Sarcofagi dove viene utilizzato come determinativo di aree desertiche o straniere.
Un’altra regione nominata nei testi e situata i margini del cielo è w’rt, la quale può essere riferita a uno o più elementi, tradotta come “landa desertica”. In un caso vediamo:

Pyr. 1168b. ‘h’ r.f’ ir w’rt wrt.
Attendilo alla grande w’rt.

Solamente in Pyr. 1201d si suggerisce che la w’rt possa avere una localizzazione settentrionale perché è posta in relazione con le ixmw sk, le Stelle Imperiture della fascia Circumpolare. Nei Testi dei Sarcofagi di Medio Regno (CT IV 359b) invece si dà una localizzazione di w’rt più precisa, viene infatti collocata di fronte a la iskn, che abbiamo visto essere posta idealmente a Occidente.

Tra le regioni non mancano i campi, sht, che abbiamo già avuto modo di vedere in precedenza. In particolare riconosciamo due aree, molto vicine alle Stelle Imperiture, e già viste in precedenza in Pyr. 749c-e.

In Pyr. 749c-e. abbiamo citati sia il Campo di Giunchi, sht-i3rw, sia il Campo delle Offerte, sht-htp.w. Questi due campi sono particolarmente importanti nella ricostruzione del cielo dato he sono a esso direttamente associati, in particolare a all’area Settentrionale dove si trovano le ihmw-sk, come nel caso dell’iskn.

view_06_-99001791

Questi campi sono inondati dall’acqua, di cui abbiamo accennato, e sottolineano come l’aldilà sia visto come un luogo dove questo elemento è particolarmente presente. Nella geografia oltremondana che si evince dai Testi delle Piramidi abbiamo citati, più volte, dei laghi e dei canali che tagliano le terre emerse. Secondo Allen l’aldilà è un “corpo d’acqua” e il nome di questa massa liquida è ptri o ptrw.

Sp. 468a. hrt ptr pt.
Presiedi al ptr del cielo.

In questo caso abbiamo il termine ptr con diverse coppie di occhi associate al cielo, mentre in alcuni casi è presente anche il determinativo del lago o del canale che può essere tradotto.

Riassumendo brevemente possiamo dire che la dw3t celeste sia ricostruita nella mentalità egizia come una regione caratterizzata dalla presenza di acqua e con: campi, aree desertiche e paludi. Queste terre sono tagliate da canali, laghi e bacini. A Nord del cielo oltremondano le Stelle Imperiture vivono in eterno e sono il luogo finale del viaggio del sovrano. Al centro di questa serie di regioni e ambienti, che abbiamo tentato di disporre secondo le coordinate geografiche, possiamo ipotizzare ci fosse il “cammino del firmamento” o la Via Lattea, il mskt shdw, che simboleggia un luogo di passaggio che caratterizza l’intera dw3t, oltre alle azioni dello spirito del faraone che ha accesso sia al mondo terreno che al mondo celeste.

http://leonardolovari.altervista.org/la-geografia-delloltretomba-egizio/

Pubblicato il 1 commento

Magia delle Piramidi di Zahi Hawass

ZAHI HAWASS ITA cop500

Il celebre archeologo Zahi Hawass è una delle maggiori autorità mondiali sulle piramidi di Giza. Ha trascorso la sua vita a scavare attorno alle piramidi e alla Sfinge. Ha fatto importanti scoperte come le tombe dei costruttori delle piramidi e le porte segrete all’interno della piramide di Cheope. Ha ricevuto cinque dottorati honoris causa da diverse università internazionali ed è stato nominato dalla rivista Time come una delle 100 persone più influenti nell’anno 2006. Le sue avventure intorno alle piramidi sono state presentate in molti shows televisivi. In questo libro si sentono le emozioni e le avventure di questo moderno Indiana Jones.

In Uscita il 4 Settembre 2015

Magia delle Piramidi

Le Mie Avventure in Archeologia

Harmakis Edizioni Settembre 2015

Collana: Saggi di Harmakis Formato:

165 x 230 Confezione: Brossura Pagine: Prezzo:

Prezzo: Euro 24,00

ISBN 9788898301232

Pubblicato il Lascia un commento

“Ipazia d’Alessandria” conferenza di Leonardo Lovari

IPAZIAS

Sabato 18 Luglio 2015 alle ore 18.00 si è svolta la conferenza di Leonardo Paolo Lovari su “Ipazia d’Alessandria: Filosofa e Martire, paladina del libero pensiero” ecco il video delle conferenza.
Cortona – MAEC – Palazzo Casali –

 

center

Pubblicato il Lascia un commento

Jivan Parvani

posa
Jivan Parvani, fondatrice, Direttrice Artistica e Presidente dell’ Associazione e Accademia di danza Egiziana “Le danzatrici di Iside” è danzatrice, Maestra Formatrice e coreografa di notevole spessore artistico e spirituale.
La prima parte del suo percorso formativo è di tipo spirituale e inizia a 14 anni con la IMG_4551pratica dello yoga e le successive iniziazioni a diverse tecniche di meditazione. Per  dieci anni ha cercato e provato in molte tradizioni iniziatiche, poiché la sua evoluzione spirituale era tutto ciò che chiedeva alla vita: dalle tecniche Yoga tradizionali e di Osho, alla Meditazione Trascendentale… dalle mistiche danze rotanti dei Sufi e l’uso dei mantra con i nomi di Dio, alle confraternite mistiche del cristianesimo… dallo studio dell’Astrologia Karmica, che ha praticato e insegnato a lungo, alla magica iniziazione all’antica arte dei Tarocchi, avvenuta in un sogno… per proseguire con il massaggio cinese, il Reiki, il Tao Yoga, i Fiori di Bach e altri metodi di cure naturali.
Nel 1987, volle corporeizzare il suo percorso spirituale cambiando nome… divenne così Ma Jivan Parvani (Colei che celebra la Vita) come discepola di Osho Rajneesh… l’anno dopo la luce arrivò a lei, nelle vesti di sua figlia Prem Mahan Pavanello, che ne ha seguito le tracce: era felice, ma lo Yoga e la meditazione cominciarono a non appagarla più… voleva muoversi, aveva voglia di vita … era stata a meditare troppo a lungo… voleva danzare.
Come sempre la Vita risponde alle richieste di un cuore sincero così, nel 1991, durante uno dei suoi lunghi viaggi in India, fatti per approfondire lo Yoga e lo studio delle filosofie orientali, è stata iniziata alla danza Egiziana da IMG_4146Erasmia, una mistica danzatrice greca, che insieme alla tecnica le ha dato diverse “chiavi” sui significatienergetico-spirituali diquesta antica danza.
Uno strano intreccio Karmico l’ha portata ad essere iniziata in India a ciò che era la danza egiziana… un evento che l’ha sempre spinta ad unire le due antiche tradizioni…fu in India che venne incoraggiata a danzare e a seguire la sua Via. I Sadhu (sacerdoti indiani) organizzavano per lei dei concerti, che si svolgevano nei giardini dei templi o, come a Khakjuraho, all’interno dei templi stessi… così per quattro mesi si trovò a danzare nei templi e per i Sadhu, che l’acclamavano come l’incarnazione vivente delle antiche Devadasi… l’ebbrezza provocata dalla musica, dalle loro continue ovazioni le fecero provare l’intima unione con la Dea.
Una porta si era spalancata davanti a lei… l’incontro con questa danza è stato illuminante! Attraverso la danza si puòsperimentare l’estasi, lo Yoga e l’Unione con il Tutto: danzare è una forma di meditazione in movimento sulle ali della musica…
Afferrata l’essenza della danza si è dedicata con passione al suo studio teorico, culturale e alla sua pratica e, per molti anni dimenticò lo Yoga ma, facendo tesoro della sua esperienza sui chackras e sull’energia, ha elaborato un suo personale sistema di insegnamento olistico.
Ha continuando a studiare con Erasmia e ha percorso la prima parte delle sue esperienze con Roberta Bongini e Kassim Bayatly. Proseguendo poi con Suraya Hilal, famosa danzatrice-coreografa egiziana che, con il suo profondo lavoro sugli stili della danza egiziana, ha segnato la sua visione della danza mentre, dal punto di vista pedagogico e di insegnamento, si è perfezionata sotto la guida di Sabina Todaro. Ha praticato le tecniche Pilates, Feldenkrais, Alexander e l’Eutonia che applica al suo insegnamento.
Ha studiato successivamente con maestri di fama internazionale quali: Wendy Bonaventura, Zaza Hassan, Hossam e Serena Ramzy,  Mona Habib, Leyla Haddad, Amir Thaleb, Wael Mansour e Chiara saccomanno con la quale lavora e collabora attualmente.
Il suo grande bagaglio culturale e la sua costante ricerca storica, la designa come una “Custode della tradizione egiziana”, perché non solo pratica e insegna le danze tradizionali egiziane: la danza delle Ghawazi , l’Hagalla, il Sai’di, lo Zar, la danza delle Grandi Dive, la Melaya e il Beledi (la descrizione dei diversi stili si trova nella presentazione degli stage monotematici tenuti da Jivan Parvani e nel Curriculum della sua Compagnia) in uno stile poco contaminato, ma attualmente ha completato la sua monumentale opera sullo Yoga faraonico e le danze Sacre dell’Antico Egitto.

Le danze sacre dell’Antico Egitto

Questo sogno (iniziato nel 1999) la spinse verso nuovi orizzonti e studi, che si inseriscono in un lavoro di archeologia sperimentale applicata alla danza e allo spettacolo, le cui coreografie e rituali si rifanno a quelli immortalati nei dipinti e nei bassorilievi delle tombe e dei templi d’Egitto… Il risveglio della Dea attraverso le danze sacre dell’Antico Egitto sta ora colmando il suo cuore, poiché ha compreso che all’interno di ogni donna è racchiusa la sua ancestrale saggezza, la sua divinità, la sua Dea… i gesti e le movenze di queste danze, celando un simbolismo vivente, sono una delle chiavi per attivarne il Ricordo.
E’ una danza femminile nella sua essenza, ma che porta nel suo grembo le geometrie sacre e i “giusti gesti”, insegnati da Thot… una perfetta fusione delle due energie primigenie, l’aspetto statico del geroglifico e l’aspetto dinamico del movimento e della rotondità, per creare un repertorio di danze ineguagliabile per il potere energetico che sanno evocare.
Attraverso di essa, le anime legate all’Antico Egitto, potranno operare velocemente la transizione verso il “Nuovo Femminile” che si sta creando.
In questo momento, riappropriasi delle danze femminili ha la potenza di una rivoluzione delle coscienze

                                                            Acquista il Libro – Yoga Faraonico di Jivan Parvani
Pubblicato il 1 commento

Introduzione di “Yoga Faraonico” di Jivan Parvani

Parvani Copertina ok

Lo studio del passato e della tradizione sono una parte fondamentale della mia vita. Da quando ho aperto gli occhi in questo mondo, mi sono sempre fatta tre domande’: da dove vengo? Chi sono? Dove sto andando?

Ero una bambina felice, ma la sete di sapere, di avere una risposta al mio dilemma esistenziale, mi tormentava. All’età di quattordici anni mio fratello comprò un libro sullo Yoga e fu amore immediato. Mi sono alzata all’alba per molti anni, adoravo alzarmi per dare il benvenuto al nuovo giorno. Dopo i bagni rituali facevo le asana, meditavo, salmodiavo mantra, mi sentivo un fiore che sbocciava: sentire l’energia che scorreva nel mio corpo e nella mia anima mi dava un piacere estatico.

Feci parte del mio percorso in solitudine, come un eremita, facendo digiuni e austerità, mentre continuavo la mia vita come una ragazza della mia età, ma ebbi il dono di essere Iniziata in molte tecniche di meditazione. Provai e cercai in molte tradizioni: dalle tecniche Yoga e di Osho, alla Meditazione Trascendentale; dalle mistiche danze rotanti dei Sufi e la recitazione dei sacri nomi di Dio, alle confraternite mistiche del Cristianesimo; dallo studio dell’Astrologia Karmica, che ho praticato e insegnato a lungo, alla magica iniziazione all’antica arte dei tarocchi, avvenuta in un sogno. La mia evoluzione spirituale era tutto ciò che chiedevo.

I concetti dello spazio-tempo e della causa-effetto lentamente si costruirono e si radicarono in me, permettendomi di capire (non a livello razionale, ma esistenziale) come il passato genera il presente che, a sua volta, darà vita al futuro, in un continuum senza fine. Il futuro non è mai presente e il presente nasce sempre dal passato, quindi è verso il passato che il mio sguardo si è sempre focalizzato, attratto irresistibilmente verso le origini di ogni evento, personale o collettivo.

Scoprire e conoscere ciò che fu ha sempre portato gioia al mio cuore: era/è come un’eco lontana che appaga la mia anima. Questo già molto prima di incontrare la Danza, l’argomento del terzo volume.

Quando ho incontrato la Danza Orientale ero in India ad approfondire lo studio dello Yoga e a ritrovare una parte della mia storia e di me stessa; la danza era tutto ciò che a livello fisico avevo sempre desiderato fare, il mio sogno nel cassetto. Il “caso” ha voluto che fossi iniziata da Erasmia, una mistica danzatrice greca che, insieme alla tecnica, mi ha dato diverse “chiavi” sui significati energetico-spirituali di quest’antica arte.

Afferrata l’essenza della Danza della Vita, è stato naturale per me voler scoprire le origini di ciò che aveva così appassionato la mia anima. E stato un percorso a ritroso iniziato con la storia della danza araba e poi, sempre più indietro alla danza dell’Antico Egitto, e ancora più indietro alle danze archetipiche e primitive. Ricercando l’origine della danza delle donne, mi sono imbattuta nelle Scienze segrete dell’Egitto, nelle conoscenze Ermetiche, nello Yoga, nell’antica Gnosi che la leggenda e i miti narrano provenire da Eliopoli, ma soprattutto nella Dea e nelle sue sacerdotesse.

Studiando le leggende, i miti cosmologici e gli Dei/Dee egiziani ho ritrovato l’origine della civiltà greca e, di conseguenza, della matrice del pensiero occidentale. Le religioni che pratichiamo, i simboli che ci circondano, gli archetipi che ancora agiscono in noi derivano in parte dalla cultura egiziana. I grandi filosofi greci e le anime più feconde del Vicino Oriente erano state iniziate ai Misteri egizi e avevano studiato nella “Casa della Vita” ma, avendo giurato di mantenere il segreto, una volta tornati in patria non poterono rivelare ciò che avevano sperimentato. Così, per partecipare alla Grande Opera e divulgare l’esperienza del divino, fondarono religioni e scuole di ascesi, ricoperte di veli e Misteri, traducendo la Gnosi con il linguaggio della civiltà cui appartenevano. Insegnava Thot ad Asclepio:

«Ignori dunque, o Asclepio, che l’Egitto è la copia del Cielo o, per meglio dire, il luogo in cui si trasferiscono e si proiettano qui in basso, tutte le operazioni che governano e mettono in opera le forze celeste! Anzi, per dire la verità, la nostra terra è il Tempio di tutto il mondo. E tuttavia, bisogna che voi sappiate! Verrà un tempo in cui sembrerà che gli Egizi abbiano onorato invano i loro Dei, nella pietà del loro cuore, con un culto assiduo […]. Gli Dei, abbandonando la Terra, ritorneranno in Cielo: essi abbandoneranno l’Egitto; questa terra, che fu sede delle sante liturgie, ormai vedova dei suoi Dei non godrà più della loro presenza […]. Allora questa terra santissima, sede di santuari e templi, sarà tutta ricoperta di sepolcri e di morti.

O Egitto, Egitto, dei tuoi culti non resteranno che favole, e quelle stesse sembreranno incredibili ai posteri, e sole sopravviveranno le parole incise su pietra a narrare i tuoi atti di pietà».

Questa profezia, che apparentemente riguarda solo l’Egitto, in realtà abbraccia un processo evolutivo molto più grande che comprende la storia della nostra civiltà Thot prosegue affermando che grazie alla bontà divina l’Umanità, arrivata al fondo dell’abisso in cui è caduta, vivrà una rinascita della coscienza del sacro e allora l’Egitto parlerà di nuovo a chi ne saprà udire il richiamo! L’epoca di cui si parla è sicuramente la nostra e nessuno può negare quanto l’Egitto sia divenuto attuale. Un tunnel spazio – temporale si è aperto attraverso il quale l’antica Conoscenza si sta riversando nel nostro presente, riaprendo un dialogo rimasto interrotto per troppo tempo.

L’Egitto si offre come la parte smarrita della nostra storia e di noi stessi e l’attuale sete di autentica spiritualità trova in esso, come nell’Oriente, una guida sicura che accompagna verso il futuro. “La Restaurazione del Tempio” è iniziata, ma il nuovo Tempio non potrà avere la forma di quello distrutto, perché l’uomo di oggi è molto diverso dai suoi antenati e l’Eterno Nuovo richiede un continuo processo di evoluzione e di rinnovamento.

Nonostante la nostalgia che mi pervade, pensando alle civiltà antiche governate da Uomini che avevano realizzato Dio, capisco che nulla si può mai ripetere allo stesso modo e che l’Egitto non potrà più tornare a essere ciò che fu. Ma la Luce offerta dalla sua Sapienza è ancora un grande faro che può illuminare il nostro cammino, in questa nuova avventura spirituale.

Studiando la danza e i “Giusti Gesti”, manifestazione fisica del potere dei geroglifici, ho lentamente capito che ogni posizione poteva essere paragonata a un’asana o posizione dello Yoga. Una porta si è aperta e un libro meraviglioso intitolato “Le Yoga des Pharaons”, mi ha dato la chiave per collegare le due tradizioni. La polvere che il tempo aveva depositato sulle tecniche usate nello Yoga egiziano si è di colpo dissolta e le mie due grandi passioni, lo Yoga e la Danza, si sono intrecciate permettendomi di ri-creare sia una piccola parte dello Yoga, sia le danze sacre egiziane.

Avendo viaggiato a lungo e diverse volte in India, avendo praticato lo Yoga, ma anche la danza dentro ai templi, avendo partecipato a molte Puja o celebrazioni agli Dei, avendo fatto le processioni religiose, un pellegrinaggio sull’Himalaya alla ricerca della Cima e avendo meditato a lungo, presso i luoghi di cremazione, sul significato della Vita e della Morte e sul valore del nostro rapporto con il divino… non potevo non sentire l’eco di ciò che avevo vissuto in India, in ciò che andavo scoprendo nell’Antico Egitto. L’arte era totalmente diversa è vero, ma la ricerca spirituale le univa. Ho seguito questa ispirazione.

E così che ho potuto comprendere che l’India, tramite il Tibet, e l’Egitto, furono i nuovi fari dell’umanità. I luoghi scelti dai sacerdoti di Atlantide per dare origine alle nuove civiltà post­diluviane (vedi Appendice). Confrontando gli scritti e gli insegnamenti delle diverse religioni, sono riuscita a trovare molti elementi comuni. Il tempo della Separazione è davvero finito, perché in ogni cosa si può ora trovare ciò che Unisce le diverse civiltà ed epoche. Che i semi dell’Uno guidino sempre i nostri passi e ci permettano di comprendere, sempre più, i fili che uniscono le antiche Tradizioni, anziché evidenziare ciò che le divide. La Conoscenza è Una, anche se i suoi volti sono molteplici. Apriamo la nostra mente e il nostro cuore alla possibilità che nessuna religione e civiltà è la depositaria dell’Unica Verità e troviamo nell’Altro ciò che manca per riempire i “vuoti” d’informazione in cui affoghiamo.

Il Tibet, sede per 13.000 anni del Serpente di Luce, ha conservato e trasmesso in maniera molto più vitale, ciò che in Egitto è stato occultato sotto il Velo dei Misteri, per volere di Thot. Possa la sua Conoscenza fornire i tasselli che in Egitto sono andati perduti. In questo senso prenderò sempre a piene mani, ciò che mi servirà per completare i diversi quadri.

La ricerca sulla danza mi ha portato alla Ricerca dell’anima dell’Antico Egitto e per ogni argomento si potrebbero scrivere interi libri e molti sono già stati scritti. Parlare dell’Egitto è ambizioso, perché l’Egitto racchiude una Conoscenza ancestrale velata dal simbolismo e niente è mai certo. Sono consapevole delle molte lacune di quest’opera, mi ci sono voluti anni per mettere insieme le informazioni e il quadro si è formato lentamente. La mia ricerca non è finita, ma sento che è arrivato il momento di condividere quello che sono riuscita a raccogliere perciò, con assoluta umiltà, affido a queste pagine ciò che ho scoperto, sperando che sia di aiuto a chi è destinato ad andare oltre. A chi saprà leggere fra le righe ciò che non può essere detto, ma che lo Toga, la danza e la meditazione possono offrire.

Il libro è diviso in tre parti e mi scuso con il lettore se la Prima Parte potrà sembrare tediosa e di difficile comprensione, ma ho dovuto seguire la Via Faraonica che parte dalle Origini-Cause per arrivare agli Effetti. Non avrei potuto parlare dello Yoga senza introdurre gli aspetti spirituali salienti della loro visione della Vita e della Morte. Una visione che nasce da un rapporto vitale con il mondo degli Dei e dell’Energia.

La Seconda Parte è un manuale pratico di Sema Tauy – Yoga Faraonico, mentre la Terza Parte, dedicata ai Misteri e alle Iniziazioni, è trattata in modo romanzato (tenendo conto di tutto il materiale raccolto e molto altro) per potervi trasportare nel cuore stesso del processo iniziatico.

Questa ricerca mi ha dato molto, mi auguro che possiate trarne la stessa gioia.

Acquista il Libro