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Introduzione di “Yoga Faraonico” di Jivan Parvani

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Lo studio del passato e della tradizione sono una parte fondamentale della mia vita. Da quando ho aperto gli occhi in questo mondo, mi sono sempre fatta tre domande’: da dove vengo? Chi sono? Dove sto andando?

Ero una bambina felice, ma la sete di sapere, di avere una risposta al mio dilemma esistenziale, mi tormentava. All’età di quattordici anni mio fratello comprò un libro sullo Yoga e fu amore immediato. Mi sono alzata all’alba per molti anni, adoravo alzarmi per dare il benvenuto al nuovo giorno. Dopo i bagni rituali facevo le asana, meditavo, salmodiavo mantra, mi sentivo un fiore che sbocciava: sentire l’energia che scorreva nel mio corpo e nella mia anima mi dava un piacere estatico.

Feci parte del mio percorso in solitudine, come un eremita, facendo digiuni e austerità, mentre continuavo la mia vita come una ragazza della mia età, ma ebbi il dono di essere Iniziata in molte tecniche di meditazione. Provai e cercai in molte tradizioni: dalle tecniche Yoga e di Osho, alla Meditazione Trascendentale; dalle mistiche danze rotanti dei Sufi e la recitazione dei sacri nomi di Dio, alle confraternite mistiche del Cristianesimo; dallo studio dell’Astrologia Karmica, che ho praticato e insegnato a lungo, alla magica iniziazione all’antica arte dei tarocchi, avvenuta in un sogno. La mia evoluzione spirituale era tutto ciò che chiedevo.

I concetti dello spazio-tempo e della causa-effetto lentamente si costruirono e si radicarono in me, permettendomi di capire (non a livello razionale, ma esistenziale) come il passato genera il presente che, a sua volta, darà vita al futuro, in un continuum senza fine. Il futuro non è mai presente e il presente nasce sempre dal passato, quindi è verso il passato che il mio sguardo si è sempre focalizzato, attratto irresistibilmente verso le origini di ogni evento, personale o collettivo.

Scoprire e conoscere ciò che fu ha sempre portato gioia al mio cuore: era/è come un’eco lontana che appaga la mia anima. Questo già molto prima di incontrare la Danza, l’argomento del terzo volume.

Quando ho incontrato la Danza Orientale ero in India ad approfondire lo studio dello Yoga e a ritrovare una parte della mia storia e di me stessa; la danza era tutto ciò che a livello fisico avevo sempre desiderato fare, il mio sogno nel cassetto. Il “caso” ha voluto che fossi iniziata da Erasmia, una mistica danzatrice greca che, insieme alla tecnica, mi ha dato diverse “chiavi” sui significati energetico-spirituali di quest’antica arte.

Afferrata l’essenza della Danza della Vita, è stato naturale per me voler scoprire le origini di ciò che aveva così appassionato la mia anima. E stato un percorso a ritroso iniziato con la storia della danza araba e poi, sempre più indietro alla danza dell’Antico Egitto, e ancora più indietro alle danze archetipiche e primitive. Ricercando l’origine della danza delle donne, mi sono imbattuta nelle Scienze segrete dell’Egitto, nelle conoscenze Ermetiche, nello Yoga, nell’antica Gnosi che la leggenda e i miti narrano provenire da Eliopoli, ma soprattutto nella Dea e nelle sue sacerdotesse.

Studiando le leggende, i miti cosmologici e gli Dei/Dee egiziani ho ritrovato l’origine della civiltà greca e, di conseguenza, della matrice del pensiero occidentale. Le religioni che pratichiamo, i simboli che ci circondano, gli archetipi che ancora agiscono in noi derivano in parte dalla cultura egiziana. I grandi filosofi greci e le anime più feconde del Vicino Oriente erano state iniziate ai Misteri egizi e avevano studiato nella “Casa della Vita” ma, avendo giurato di mantenere il segreto, una volta tornati in patria non poterono rivelare ciò che avevano sperimentato. Così, per partecipare alla Grande Opera e divulgare l’esperienza del divino, fondarono religioni e scuole di ascesi, ricoperte di veli e Misteri, traducendo la Gnosi con il linguaggio della civiltà cui appartenevano. Insegnava Thot ad Asclepio:

«Ignori dunque, o Asclepio, che l’Egitto è la copia del Cielo o, per meglio dire, il luogo in cui si trasferiscono e si proiettano qui in basso, tutte le operazioni che governano e mettono in opera le forze celeste! Anzi, per dire la verità, la nostra terra è il Tempio di tutto il mondo. E tuttavia, bisogna che voi sappiate! Verrà un tempo in cui sembrerà che gli Egizi abbiano onorato invano i loro Dei, nella pietà del loro cuore, con un culto assiduo […]. Gli Dei, abbandonando la Terra, ritorneranno in Cielo: essi abbandoneranno l’Egitto; questa terra, che fu sede delle sante liturgie, ormai vedova dei suoi Dei non godrà più della loro presenza […]. Allora questa terra santissima, sede di santuari e templi, sarà tutta ricoperta di sepolcri e di morti.

O Egitto, Egitto, dei tuoi culti non resteranno che favole, e quelle stesse sembreranno incredibili ai posteri, e sole sopravviveranno le parole incise su pietra a narrare i tuoi atti di pietà».

Questa profezia, che apparentemente riguarda solo l’Egitto, in realtà abbraccia un processo evolutivo molto più grande che comprende la storia della nostra civiltà Thot prosegue affermando che grazie alla bontà divina l’Umanità, arrivata al fondo dell’abisso in cui è caduta, vivrà una rinascita della coscienza del sacro e allora l’Egitto parlerà di nuovo a chi ne saprà udire il richiamo! L’epoca di cui si parla è sicuramente la nostra e nessuno può negare quanto l’Egitto sia divenuto attuale. Un tunnel spazio – temporale si è aperto attraverso il quale l’antica Conoscenza si sta riversando nel nostro presente, riaprendo un dialogo rimasto interrotto per troppo tempo.

L’Egitto si offre come la parte smarrita della nostra storia e di noi stessi e l’attuale sete di autentica spiritualità trova in esso, come nell’Oriente, una guida sicura che accompagna verso il futuro. “La Restaurazione del Tempio” è iniziata, ma il nuovo Tempio non potrà avere la forma di quello distrutto, perché l’uomo di oggi è molto diverso dai suoi antenati e l’Eterno Nuovo richiede un continuo processo di evoluzione e di rinnovamento.

Nonostante la nostalgia che mi pervade, pensando alle civiltà antiche governate da Uomini che avevano realizzato Dio, capisco che nulla si può mai ripetere allo stesso modo e che l’Egitto non potrà più tornare a essere ciò che fu. Ma la Luce offerta dalla sua Sapienza è ancora un grande faro che può illuminare il nostro cammino, in questa nuova avventura spirituale.

Studiando la danza e i “Giusti Gesti”, manifestazione fisica del potere dei geroglifici, ho lentamente capito che ogni posizione poteva essere paragonata a un’asana o posizione dello Yoga. Una porta si è aperta e un libro meraviglioso intitolato “Le Yoga des Pharaons”, mi ha dato la chiave per collegare le due tradizioni. La polvere che il tempo aveva depositato sulle tecniche usate nello Yoga egiziano si è di colpo dissolta e le mie due grandi passioni, lo Yoga e la Danza, si sono intrecciate permettendomi di ri-creare sia una piccola parte dello Yoga, sia le danze sacre egiziane.

Avendo viaggiato a lungo e diverse volte in India, avendo praticato lo Yoga, ma anche la danza dentro ai templi, avendo partecipato a molte Puja o celebrazioni agli Dei, avendo fatto le processioni religiose, un pellegrinaggio sull’Himalaya alla ricerca della Cima e avendo meditato a lungo, presso i luoghi di cremazione, sul significato della Vita e della Morte e sul valore del nostro rapporto con il divino… non potevo non sentire l’eco di ciò che avevo vissuto in India, in ciò che andavo scoprendo nell’Antico Egitto. L’arte era totalmente diversa è vero, ma la ricerca spirituale le univa. Ho seguito questa ispirazione.

E così che ho potuto comprendere che l’India, tramite il Tibet, e l’Egitto, furono i nuovi fari dell’umanità. I luoghi scelti dai sacerdoti di Atlantide per dare origine alle nuove civiltà post­diluviane (vedi Appendice). Confrontando gli scritti e gli insegnamenti delle diverse religioni, sono riuscita a trovare molti elementi comuni. Il tempo della Separazione è davvero finito, perché in ogni cosa si può ora trovare ciò che Unisce le diverse civiltà ed epoche. Che i semi dell’Uno guidino sempre i nostri passi e ci permettano di comprendere, sempre più, i fili che uniscono le antiche Tradizioni, anziché evidenziare ciò che le divide. La Conoscenza è Una, anche se i suoi volti sono molteplici. Apriamo la nostra mente e il nostro cuore alla possibilità che nessuna religione e civiltà è la depositaria dell’Unica Verità e troviamo nell’Altro ciò che manca per riempire i “vuoti” d’informazione in cui affoghiamo.

Il Tibet, sede per 13.000 anni del Serpente di Luce, ha conservato e trasmesso in maniera molto più vitale, ciò che in Egitto è stato occultato sotto il Velo dei Misteri, per volere di Thot. Possa la sua Conoscenza fornire i tasselli che in Egitto sono andati perduti. In questo senso prenderò sempre a piene mani, ciò che mi servirà per completare i diversi quadri.

La ricerca sulla danza mi ha portato alla Ricerca dell’anima dell’Antico Egitto e per ogni argomento si potrebbero scrivere interi libri e molti sono già stati scritti. Parlare dell’Egitto è ambizioso, perché l’Egitto racchiude una Conoscenza ancestrale velata dal simbolismo e niente è mai certo. Sono consapevole delle molte lacune di quest’opera, mi ci sono voluti anni per mettere insieme le informazioni e il quadro si è formato lentamente. La mia ricerca non è finita, ma sento che è arrivato il momento di condividere quello che sono riuscita a raccogliere perciò, con assoluta umiltà, affido a queste pagine ciò che ho scoperto, sperando che sia di aiuto a chi è destinato ad andare oltre. A chi saprà leggere fra le righe ciò che non può essere detto, ma che lo Toga, la danza e la meditazione possono offrire.

Il libro è diviso in tre parti e mi scuso con il lettore se la Prima Parte potrà sembrare tediosa e di difficile comprensione, ma ho dovuto seguire la Via Faraonica che parte dalle Origini-Cause per arrivare agli Effetti. Non avrei potuto parlare dello Yoga senza introdurre gli aspetti spirituali salienti della loro visione della Vita e della Morte. Una visione che nasce da un rapporto vitale con il mondo degli Dei e dell’Energia.

La Seconda Parte è un manuale pratico di Sema Tauy – Yoga Faraonico, mentre la Terza Parte, dedicata ai Misteri e alle Iniziazioni, è trattata in modo romanzato (tenendo conto di tutto il materiale raccolto e molto altro) per potervi trasportare nel cuore stesso del processo iniziatico.

Questa ricerca mi ha dato molto, mi auguro che possiate trarne la stessa gioia.

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