Pubblicato il Lascia un commento

La lettura nell’epoca di Twitter

  2011.6.bluebird_1280x1024-500x400

Se il mondo è oramai globale e la lettura deve aprirsi a nuovi orizzonti, quale modo migliore se non scegliere il canale social?

“Faccio parte di un gruppo di lettura con 110 mila iscritti”. Impossibile? No, se il gruppo in questione si chiama #1book140. #1book140 è uno dei tanti e tra i  più seguiti gruppi di lettura che hanno scelto come sede twitter.

Se il mondo è oramai globale e la lettura deve aprirsi a nuovi orizzonti, quale modo migliore se non scegliere il canale social? In 140 battute si può esprimere la propria opinione su un libro scelto dalla community e a cui si sono dati dei tempi di lettura di discussione ben precisi. Ogni gruppo di lettura (GDL) ha delle sue regole, ma in linea di massima seguono tutti la stessa direzione.

In #1book140, per esempio, il libro viene proposto dai partecipanti la prima settimana del mese e poi votato dalla community. Una volta fatta la scelta, i moderatori decidono i tempi per la discussione di ciascun capitolo e l’hashtag da inserire. Così come per i GDL tradizionali, anche per quelli dell’epoca social, la Gran Bretagna e i paesi ispanici hanno il primato per numero e partecipanti. L’Italia è ancora in una fase iniziale, ma già ci sono esperimenti ben riusciti. Ne è un esempio, @TwoReaders. Ideatrici e animatrici del gruppo sono Laura Ganzetti e Letizia Cianchcetta. @TwoReaders propone un titolo, regole e ritmo di lettura. Ogni lettore ha a disposizione due tweet al giorno di citazione e commento nei quali si discute del libro. I partecipanti non si conoscono e non si scelgono come potrebbe invece accadere per un gruppo di lettura tradizionale privato. I protagonisti sono l’opera e quello che l’opera suscita.

Pochi giorni fa, Luigi Gavizzi postava in gruppodilettura.wordpress.com un’interessante riflessione sulla necessità di rendere i GDL più pubblici, intendendo con pubblico due definizioni: “la prima riguarda la disponibilità, anzi la volontà, persino l’urgenza, di attirare nuovi lettori. La seconda, strettamente collegata alla prima, riguarda il bisogno, la volontà di comunicare del gruppo di lettura: comunicare quello che legge, come lo legge, le differenti letture e interpretazioni che la lettura condivisa nel gruppo genera”. Il limite (se così si può definire) del gruppo di lettura tradizionale, infatti, risiede solitamente nel suo essere un’alcova protetta e il renderlo aperto a possibili contaminazioni potrebbe provocare un corto circuito. Ma se si vuole che il libro torni a baciare la fronte di tanti, è necessaria un’apertura dei lettori forti verso il mondo esterno.

In questa battaglia moderna, chi più del social potrebbe riuscire nell’impresa? In un contesto in cui si è sempre connessi, il web non poteva non accogliere questa nuova sfida. I social network, ancora una volta, si incrociano e convivono. Twitter rimanda a Facebook per quello che in un tweet non si può scrivere e Facebook rimanda a twitter per il gruppo di lettura. Il GDL spagnolo @Club_de_lectura, che ha oggi all’attivo 2.800 tweet, usa, per esempio, Facebook per la votazione dei libri proposti. Ogni mese sono postate le copertine delle opere suggerite e quella che ottiene più “me gusta” diventa la lettura del mese.

A fine 2013, il social del cinguettio ha raggiunto 241 milioni di iscritti (nello stesso periodo Facebook ne aveva 1,2 bilioni) quanti di questi parteciperanno nel prossimo futuro a un gruppo di lettura social è una sfida tutta aperta.

(di Federica Rondino)

Rispondi